mercoledì 17 novembre 2010

ARRIVA IL VANGELO

DAL BLOG
http://blog.libero.it/entilocali/view.php?ssonc=1559896368

Post n°780 pubblicato il 17 Novembre 2010 da exentilocali

Al di là delle opinioni politiche di ognuno di noi, credo che sia veramente triste che, il governo (e il suo capo) spenda soldi dei contribuenti per pubblicizzare il proprio operato (col libro che sta per essere spedito alle famiglie italiane). Credo che i soldi delle spedizioni e delle pubblicazioni possano essere spesi in situazioni dove vengono invece effettuati dei tagli.A questo punto, inviterei tutti gli ex EE.LL. ad andare sul sito rendendoci massicciamente visibili e vivi (io ho già spedito e ricevuto in automatico la risposta di "pervenuto" e ringraziamento ...:

http://www.governo.it/scrivia/scrivi_a_trasparenza.asp

e inserire il seguente testo:
"Con riferimento all'annuncio del Presidente del Consiglio On. Silvio Berlusconi di inviare ad ogni famiglia italiana il libro "Due anni di governo", mi preme comunicarVi che desidero assolutamente NON riceverlo,essendo un mio diritto in base alla legge per la tutela della privacy n. 675/1996 ed il relativo D.P.R. n. 501/1998, nella fattispecie articolo 13 comma e), e che la spesa relativa che si risparmierà, venga messa a disposizione del Ministero della Pubblica istruzione, per risarcire i 70000 ex EE.LL. operanti o che operavano nelle scuole statali, ai quali con sotterfugi sindal-politici per il loro trasferimento all'Amm.ne dello Stato, è stato sottratto il dovuto maturato economico degli anni di anzianità trascorsi in servizio reale " Distinti saluti, ITP - ................................. Antonio

mercoledì 3 novembre 2010

TUTTO TACE

A circa un anno dalla pubblicazione della sentenza della Corte Costituzionale, ritengo opportuno ripubblicare la nota del Segretario Nazionale Unicobas Stefano D’Errico
“ Sentenza scandalosa per gli Ata ex EELL “
(28 Novembre '09)

Con la sentenza n.°311/2009, resa nota questi giorni, la Corte non fa altro che ribadire pedissequamente quanto affermato nella finanziaria 2006, cioè la negazione del diritto elementare dei lavoratori provenienti dagli Enti Locali e spostati d’ufficio nel comparto scuola, ad un inquadramento in tutto identico a quello degli altri lavoratori settore.

I lavoratori ATA (ausiliari, tecnici ed amministrativi) e ITP (insegnanti tecnico pratici), si sono autocostituiti in Coordinamento Nazionale ATA e ITP ex EE.LL., con lo scopo di rilanciare le iniziative di lotta per il riconoscimento di un diritto costituzionale negato. E’ infatti la Costituzione a garantire che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese” (art. 3).

Neppure due anni or sono, in campagna elettorale, pressoché tutti i candidati hanno riconosciuto la assoluta inadeguatezza delle retribuzioni dei lavoratori dipendenti in Italia. Oggi va ricordato nuovamente alla classe politica italiana l’esistenza di una (sotto)categoria di lavoratori a tempo indeterminato che (nel pubblico impiego e non nei call centers), con 20 e più anni di anzianità di servizio, percepiscono salari di 900 € mensili proprio per responsabilità precipua di chi ha partorito (e mai modificato) quell’aborto che è il comma 218 della Legge Finanziaria 2006, la quale ha stravolto l’iter giudiziario dei ricorsi, sino alle ben 8 sentenze della Corte di Cassazione del 2005, tutte favorevoli ai lavoratori.

Questa sentenza ci fa vergognare di appartenere ad un Paese dove la giustizia è solo un gioco, gestito sul tavolo “bipartizan” di maggioranze di governo e false opposizioni. Della cosa è stata da tempo investita la Suprema Corte Europea: vedremo se anche la UE – ma sarà difficile sia scesa al medesimo livello – si è per caso “italianizzata”.
Nel frattempo la vertenza la riapriamo nelle scuole: con il Coordinamento Nazionale che ne esprime le ragioni, stiamo vagliando le iniziative da mettere in atto al più presto. I 70.000 ATA provenienti dagli Enti Locali sapranno rispondere come di dovere a questo arbitrio assoluto, reso possibile anche dall’insipienza dei sindacati autonomi della Scuola e dall’aperta connivenza dei Confederali, artefici dell’accordo-truffa che ha azzerato l’anzianità di servizio maturata da collaboratori, altro personale ed insegnanti tecnico-pratici negli Enti Locali di provenienza al momento del passaggio allo Stato e poi capaci persino di lucrare sui ricorsi che hanno denunciato questo scandalo.

Stefano d’Errico (Segretario Nazionale Unicobas)