venerdì 28 agosto 2009

PROPOSTA DI LEGGE ON. JANNONE

CAMERA DEI DEPUTATI N. 2492
PROPOSTA DI LEGGE d’iniziativa del deputato JANNONE
Abrogazione del comma 218 dell’articolo 1 della legge 23 dicembre 2005, n. 266, in materia di trattamento giuridico ed economico del personale degli enti locali trasferito nei ruoli del personale amministrativo, tecnico e ausiliario delle scuole statali
Presentata l’8 giugno 2009
ONOREVOLI COLLEGHI ! — La gestione del personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA) delle scuole statali è transitata dalle competenze degli enti locali a quelle del Ministero della pubblica istruzione
grazie alla legge 3 maggio 1999, n. 124. In particolare, l’articolo 8 sancisce che « Il personale ATA degli istituti e scuole statali di ogni ordine e grado è a carico dello Stato. (...) Il personale di ruolo di cui al
comma 1, dipendente dagli enti locali, in servizio nelle istituzioni scolastiche statali alla data di entrata in vigore della presente legge, è trasferito nei ruoli del personale ATA statale ed è inquadrato nelle qualifiche funzionali e nei profili professionali corrispondenti per lo svolgimento dei compiti propri dei predetti profili. (...) A detto personale vengono riconosciuti ai fini giuridici ed economici l’anzianità maturata presso l’ente locale di provenienza nonché il mantenimento della sede in fase di prima applicazione in presenza della relativa disponibilità del posto ». Le persone interessate da questa normativa sono circa 70.000, ma, nonostante il tempestivo trasferimento del controllo delle ompetenze,
i soggetti coinvolti non hanno riscontrato, ad oggi, un adeguato atteggiamento nei confronti del riconoscimento dei propri diritti per quanto attiene all’inquadramento economico e contributivo. Dopo
aver attivato importanti tavoli di discussione, l’allora Ministro della pubblica istruzione, con l’articolo 3 del decreto interministeriale del 5 aprile 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 162 del 14 luglio 2001, ha giustamente riconosciuto, al suddetto personale, l’anzianità corrispondente, ma soltanto relativamente al trattamento economico maturato presso l’ente di provenienza. Il comma 1 dell’articolo
3 del decreto prevede che: « (...) Ai suddetti dipendenti viene attribuita la posizione stipendiale, tra quelle indicate nell’allegata tabella B, di importo pari o immediatamente inferiore al trattamento
annuo in godimento al 31 dicembre 1999 costituito da stipendio e retribuzione individuale
di anzianità (...) ».
Con tale posizione il decreto ministeriale ha creato un precedente per un diffuso contenzioso giudiziario, dato che viene riconosciuta soltanto la posizione economica e non quella relativa all’anzianità di servizio dei lavoratori ATA, che hanno frequentemente provveduto, nel corso degli anni, a presentare numerosi esposti. Le sentenze corrispondenti, sia in primo grado che in appello, sono state, nella quasi totalità, favorevoli agli interroganti.
Inoltre nel corso del 2005 anche la Corte di Cassazione si è pronunciata con una serie di sentenze, tutte egualmente favorevoli ai lavoratori interessati. Dopo queste sentenze, alcune persone hanno
visto riconoscersi il giusto inquadramento economico, come già maturato nell’ente locale di provenienza, ma con l’articolo 1, comma 218, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (finanziaria 2006) l’allora Governo, con una interpretazione autentica, ha sancito la restituzione delle somme percepite.
Difatti il comma citato afferma: « Il comma 2 dell’articolo 8 della legge 3 maggio 1999, n. 124, si interpreta nel senso che il personale degli enti locali trasferito nei ruoli del personale amministrativo,
tecnico ed ausiliario (ATA) statale è inquadrato, nelle qualifiche funzionali e nei profili professionali dei corrispondenti ruoli statali, sulla base del trattamento economico complessivo in godimento all’atto
del trasferimento, con l’attribuzione della posizione stipendiale di importo pari o immediatamente inferiore al trattamento annuo in godimento al 31 dicembre 1999 costituito dallo stipendio, dalla retribuzione individuale di anzianità nonché da eventuali indennità, ove spettanti, previste dai contratti collettivi nazionali di lavoro del comparto degli enti locali, vigenti alla data dell’inquadramento ».
I lavoratori ATA attendono dal 1999 un proprio riconoscimento economico e giuridico, soprattutto ai fini del godimento della pensione di anzianità, ma dopo dieci anni non è stata ancora proposta una
razionale soluzione della controversia creata dalla legge n. 124 del 1999 e dal contrapposto decreto ministeriale del 5 aprile 2001. Pertanto la presente proposta di legge intende abrogare l’interpretazione
autentica data dal Governo con il comma 218 dell’articolo 1 della legge n. 266 del 2005, chiarendo, con una più corretta disposizione interpretativa, il significato della norma e rimuovendo gli effetti del
citato decreto ministeriale, affinché i lavoratori ATA possano godere dei diritti e dei requisiti pienamente goduti tramite l’esercizio delle proprie mansioni.
Si vuole quindi evitare che lo Stato sia condannato ad inquadrare correttamente, ma forzatamente, il personale ATA solo in seguito a sentenze della magistratura, con la conseguenza economica di dover sborsare notevoli somme inerenti alle spese giudiziarie previste per la parte soccombente.
PROPOSTA DI LEGGE
ART. 1.
1. Il comma 218 dell’articolo 1 della legge 23 dicembre 2005, n. 266, è abrogato.
ART. 2.
1. L’articolo 8 della legge 3 maggio1999, n. 124, si interpreta nel senso che al personale mministrativo, tecnico e ausiliario spetta il riconoscimento dei diritti giuridici ed economici, per quanto attiene sia alla posizione stipendiale sia alla contribuzione maturata relativa alla pensione di anzianità, a decorrere dal giorno successivo alla data di entrata in vigore della presente legge.
ART. 3.
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Atti Parlamentari — 3 — Camera dei Deputati — 2492
XVI LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI

LINK

Post n°459 pubblicato il 26 Agosto 2009 da exentilocali
http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/stampati/pdf/16PDL0026011

ON. JANNONE

Post n°458 pubblicato il 26 Agosto 2009 da exentilocali
Anche io sono una ex EE.LL e come tutti voi provo una profonda rabbia x la nostra situazione insoluta e certamente diventata critica x coloro che devono restituire ingenti somme allo stato ( somme percepite giustamente dopo una piu che giusta sentenza...)
Io ho cercato di scrivere ai nostri governanti in prossimità delle elezioni : molti hanno ignorato la meil .... alcuni hanno risposto 2 righe di circostanza.... e poi ho ricevuto la meil della segreteria dell'On. Giorgio Jannone che vi trascrivo


Egr. Sig.ra,

facendo seguito alla sua richiesta, le comunico che l'On. Jannone ha provveduto a presentare una modifica della legge relativa al suo caso.
Può visualizzare l'atto, il cui num. è 2492, nel link sottostante.
http://www.camera.it/cartellecomuni/leg16/include/contenitore_dati.asp?deputato=d37040&tipopagina=&source=%2Fdeputatism%2F240%2Fdocumentoxml%2Easp&position=DeputatiLa%20Scheda%20Personale&Pagina=/CartelleComuni/Leg16/Deputati/Composizione/SchedeDeputati/deputatoiniziativalegislativa.asp%3Fdeputato=d37040&Nominativo=JANNONE%20Giorgio

Cordiali Saluti

Se qualcuno conosce qualche ministro delle varie commissioni I , V e VII che dovrà dare un parere relativo a questa modifica si faccia sentire , insista presso la segreteria faccia sentire la sua voce x il bene di tutti.....
Se qualcuno riesce a capire che fine ha fatto questa richiesta di modifica e sarebbe cosi gentile di comunicarlo anche a tutti gli altri mi farebbe un grosso favore.
Penso anche che si potrebbe continuare a mandare email ai politici e diventare pressanti affinche qualcuno si ricordi ancora di noi.
Cordiali saluti
Ps. io mi chiamo Gisella e scrivo dalla provincia di Ascoli Piceno

PROPOSTA

Prendo spunto dell'ultima lettera dei lavoratori di Erba che sono andati dal prefetto, nell'articolo c'è una proposta di lotta che possiamo valutare se la nostra vertenza non si risolve per quest'anno. La proposta sarebbe che in tutte le sedi dove ci sono gli ex Enti locali si proponesse un giorno uguale da stabilire; Quel giorno salire sull'ultimo piano di ogni Istituto ed occuparlo dopo l'orario di lavoro con striscioni appesi per informare lla nostra vertenza come prima risposta mediatica. Se non sarà sufficiente si ripeta l'azione in tempo indeterminato.... finchè per forza dovranno accorgersi la stampa e il ministro. Oramai altre strade non ce ne sono e dobbiamo affidarci solo alle nostre forze. Se cinque operai sono riusciti ad affrontare e vincere contro golia , noi che siamo in Italia più 50.000 dovranno per forza accorgersi di no visto che gli istituti sono sparsi per tutta Italia.i. Scrivete se siete d'accordo su questa proposta. Non ci vogliono per forza fare riunioni ma tramite questo blog dichiarare la propria adesione e indicare il giorno della protesta, fare un comunicato stampa dell'azione di lotta. Tentiamo anche questa strada non abbiamo niente da temere perchè la ragione è dalla nostra parte e l'ingiustizia e dall'altra Cortinovis Eugenio Bergamo

martedì 25 agosto 2009

DAL PREFETTO

Come i colleghi di Como, anche noi di Erba siamo andati a parlare con il prefetto, anche da lui abbiamo avuto parole di solidarietà (la solidarietà non ci è mai mancata, mancano solo i soldi) ha detto che il tutto è davvero assurdo ci ha incitati a continuare , a far conoscere il più possibile la cosa perchè è un'ingiustizia, noi invece gli abbiamo ricordato che ci saranno di sicuro problemi di carattere sociale con lavoratori e pensionati che si ritroveranno a vivere con stipendi ridicoli e non è detto che non si potrebbero ripetere situazioni come quelle della INNSE o dei lavoratori sul COLOSSEO e che prima o poi con queste tensioni non succeda qualcosa di più grave.
Consiglio (se può ancora servire) provate ancora, parlate con i giornali , parlate con i parlamentari e perchè no, anche con il vostro prefetto che sarebbe il tutore dell'ordine pubblico.

PENSIONE

sono una ex enti locali, che, per problemi di salute ho fatto domanda di pensione ( con la minima, è 60 di età).
Così dal 1° Settembre 2009 entro a far parte di quella categoria di persone che vivono con meno di mille euro al mese.
speravo è mi auguro che si risolve il nostro lungo calvario, ormai 10 lunghi anni, il mio sindacato (SNALS) non ha fatto nulla, si sono dimenticati i nostri ricorsi sulla scrivania, assurdo vero!!!! ma così è. !!!
Con altre colleghe, abbiamo deciso poi di mettere il tutto in mano ad uno studio di Avvocati, con la speranza di ottenere ciò che ci spetta di diritto.
dimenticavo mi chiamo Iolanda è vivo a Roma
un cordiale saluto a tutti
Iolanda

DA FOGGIA

Tutto il personale A.T.A. transitato dagli Enti Locali allo Stato, dell’Istituto Tecnico Commerciale “G. Rosati” di Foggia, che segue costantemente questo Blog, avendo letto il Vs. invito (post. N° 448 del 27/07/2009), ha aderito immediatamente a tale iniziativa, inviando, alle quattro sigle sindacali firmatarie del famoso accordo del 20 luglio 2000, via fax e personalmente sottoscritta, la lettera con richiesta di risposta "DAVVERO NON VOLETE CHE SIA RISOLTO IL NOSTRO PROBLEMA ?".In data odierna abbiamo letto la risposta del Sindacato SNALS.Teniamo duro, possiamo farcela.Una delegazione A.T.A. della provincia di Foggia.

martedì 4 agosto 2009

RISPOSTA DELLO SNALS

LO SNALS HA RISPOSTO AL FAX
Post n°450 pubblicato il 03 Agosto 2009 da exentilocali
Roma, 29 luglio 2009
Prot. 1291/DON/lug29-1

Segreteria Provinciale
SNALS
Via L. da Vinci, 3

23900 LECCO



Oggetto: riscontro nota del 28/7/09.



Come è noto, dopo la Legge Finanziaria 2006, la Corte Costituzionale ha riconosciuto esente da vizi di legittimità costituzionale l’introduzione del comma 218 nella stessa Legge Finanziaria ed ha stabilito che l’art. 8 della Legge n. 124/99 deve essere interpretato nel senso che l’anzianità nei ruoli dello Stato è riconosciuta con riferimento al “maturato economico”.

Successivamente il sindacato ha ottenuto un aggancio per la soluzione di questo problema con il comma 147, dell’art. 3, della Legge Finanziaria 2008.

In sede di sottoscrizione definitiva del CCNL 2008/2009, lo SNALS-CONFSAL unitamente a CISL Scuola e UIL Scuola ha espresso con forza il proprio dissenso rispetto al mancato recepimento nello stesso del suddetto comma 147, dell’art. 3 della Legge n. 244/2007 che prevedeva venisse esaminata in tale sede la posizione giuridica economica del personale transitato dagli EE.LL. allo Stato in attuazione della Legge n. 124/99.

Lo SNALS-CONFSAL, la CISL Scuola e la UIL Scuola si sono riservati di esperire ogni azione, anche in sede giurisdizionale, volta a tutelare il personale interessato in ordine alla suddetta disposizione legislativa.

Si evidenzia, inoltre, che in riferimento alla sentenza della Corte Costituzionale n. 234, depositata il 26/6/2007, che respingeva la questione di legittimità costituzionale in relazione all’art. 1, comma 218 della Legge 266/2006, la Suprema Corte di Cassazione, non ritenendo chiusa la questione, ha rilevato un ulteriore motivo di incostituzionalità dell’art. 1, comma 218 sopra detto, sottoponendo nuovamente la stessa all’esame della Corte Costituzionale.

Secondo l’ufficio Legale Centrale, alla luce della nuova pronuncia della Suprema Corte di Cassazione, i giudizi in corso non vanno abbandonati ma occorre per le cause pendenti dinanzi al tribunale o alle corti d’appello, sollevare la questione di incostituzionalità di cui all’Ordinanza della Corte di Cassazione n. 22260 del 4/9/2008, chiedendo la sospensione ex art. 295 c.p.c. del processo sino alla definizione del giudizio di legittimità costituzionale.

Per le cause definite dinanzi la Corte di Cassazione prima del 4/9/2008 invece, è da valutare la possibilità di proporre ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo assumendo la violazione dell’art. 6 della Convenzione Europea che stabilisce il diritto di ognuno ad un giusto processo, violazione commessa dallo Stato Italiano con l’introduzione dell’art. 1, comma 218, che ha influito sui processi in corso.

Ovviamente, tali ricorsi vanno proposti entro e non oltre 6 mesi dalla pubblicazione della sentenza della Suprema Corte.

Resta fermo, comunque, l’impegno dello SNALS-CONFSAL di portare a soluzione la posizione giuridico-economica del personale ATA trasferito dagli EE.LL. allo Stato per la necessaria assistenza.

Infine, si invita la S.V. a rivolgersi alla nostra locale Segreteria Provinciale, alla quale la presente è inviata per conoscenza.


Cordiali saluti.


Il Coordinatore Nazionale Settore ATA
(Mario D'Onofrio)