giovedì 23 ottobre 2008

MAIL PERVENUTA DA MARCO DAMASCENI

Cari colleghi,
Come saprete stiamo organizzando la manifestazione del 18 novembre. Come era stato deciso nella riunione del 20/9 a Roma ho inviato ai sindacati una richiesta di dare un appoggio concreto proclamando uno sciopero per quella data. La comunicazione è stata inviata sia via e-mail che via fax. Ora dobbiamo aspettare le risposte. Sappiamo già che lo sciopero ci sarà perchè l'UNICOBAS ha garantito che indirà lo sciopero; speriamo che altre OO.SS. si aggreghino.
La nostra intenzione sarebbe di poter mandare una delegazione a parlare con l'On. Pizza (sottosegretario alla PI) che ha mostrato, in un recente incontro delle aperture importanti sul nostro problema.
Il testo che vi mando in allegato e stato scritto da me e porta alcune correzioni fatte da Gaetano Bellorio.
A questo punto diventa fondamentale il lavoro organizzativo delle realtà locali e dei referenti provinciali, soprattutto per l'organizzazione dei pullman.
Raccomanderei anche i colleghi che ricevono questa e-mail di girarla a colleghi che conoscono nelle loro province e di pregarli di fare altrettanto, in modo da organizzare una specie di catena di S. Antonio, per coinvolgere il maggior numero di persone possibile.
Sarebbe una buona cosa anche che, nei prossimi giorni, i colleghi facessero pressione sui sindacati: (1) mandando il testo allegato alle sedi nazionali (di cui indico qua sotto gli indirizzi e-mail e i numeri di fax) e alle sedi provinciali; (2) chiedendo appuntamenti a dirigenti provinciali e regionali dei propri sindacati, anche minacciando di restituire la tessera, se necessario, nel caso in cui negassero il loro appoggio.
IO NON SO SE CE LA FAREMO, MA DOBBIAMO PROVARCI IN TUTTI I MODI. E QUESTO E IL MOMENTO GIUSTO PER PROVARCI, SIA PERCHE' QUESTA E' L'ULTIMA CHANCE PER TENTARE LA MEDIAZIONE POLITICA (SI VOGLIONO CHIUDERE I CONTRATTI DEL PUBBLICO IMPIEGO ENTRO LA FINE DELL'ANNO E NOI SIAMO LEGATI A QUESTA SCADENZA PER VIA DEL COMMA 417 DELLA FINANZIARIA), SIA PERCHE' SI SONO RIAPERTI DEGLI SPIRAGLI IN SEDE GIUDIZIARIA, SIA PER LE APERTURE MOSTRATE DALL'ON. PIZZA, RAPPRESENTANTE DEL GOVERNO.

I SINDACATI CONFEDERALI NON POSSONO NEGARCI ORA IL LORO APPOGGIO; FARLO SIGNIFICAREBBE GETTARE LA MASCHERA E MOSTRARE CHIARAMENTE CHE VOGLIONO AFFOSSARE LA QUESTIONE DEI NOSTRI DIRITTI.

Vi manderò altre informazioni nei prossimi giorni.
Lavorate per noi. Marco Damasceni
organizzazione@flcgil.it

mail@cobas-scuola.org

info@sdlintercategoriale.it

cub@cub.it

Per CISL e UIL e Gilda bisogna scrivere dal sito nazionale di quelle OO.SS. utilizzando le funzioni "Scrivi" o "Comunica" presenti sulle home page.

Numeri di fax sedi nazionali

GILDA 06/84082071

CGIL 06/58548434-431

CISL 06/5881713

UIL 06/7842858
Vi manderò altre informazioni nei prossimi giorni.
Lavorate per noi. Marco Damasceni

Saluti

MANIFESTAZIONE DEL 18 NOVEMBRE 2008

Firenze, 22 ottobre 2008

Alle OO.SS.

FLC-CGIL
CISL SCUOLA
UIL SCUOLA
SNALS
GILDA-UNAMS
COBAS SCUOLA
UNICOBAS SCUOLA
SDL
RDB-CUB

Oggetto: Sciopero del personale ATA e ITP ex Enti Locali

A dieci anni dall’inizio di questa vicenda forse siamo alla stretta finale. Dopo i processi vinti e il ribaltamento del loro esito ad opera del comma 218, convalidato dalla Corte Costituzionale con una scandalosa sentenza politica, finalmente siamo in prossimità del momento in cui il governo dovrà tener fede agli impegni presi con il comma 417 della finanziaria. Si sono aperti degli spiragli in direzione di una soluzione con il ricorso dei lavoratori di Milano alla Corte di Giustizia Europea ed il rinvio alla Corte Costituzionale da parte della Corte di Cassazione (Ordinanza 22260 del 4 settembre 2008 sezione lavoro, che pone nuovamente l’eccezione d’incostituzionalità del comma 218 in relazione all’art. 117 della Costituzione). Inoltre si è svolto un primo incontro di una delegazione ATA e ITP con l’On. Pizza, sottosegretario alla P.I., che ha garantito sulla volontà politica del governo di risolvere la questione.

I lavoratori ATA e ITP autocostituitisi in Coordinamento Nazionale chiedono alle OO.SS. in indirizzo un appoggio concreto ed una presa di posizione proclamando uno sciopero per il personale ATA e ITP ex EE.LL. nella giornata di martedì 18 novembre, giorno in cui il Coordinamento ha deciso una giornata di mobilitazione con manifestazione davanti alla Camera dei Deputati. Il Coordinamento è composto da lavoratori appartenenti a tutte le sigle sindacali.

Piattaforma rivendicativa

Abrogazione del comma 218 art. 1 della legge finanziaria per il 2006 per il raggiungimento di un pari trattamento economico con i lavoratori già statali con soluzione definitiva del problema ( riconoscimento dell’intera anzianità maturata presso l’ente locale al 31.12.1999).
Blocco della restituzione delle somme percepite dai lavoratori che hanno vinto i processi di primo grado e appello con sentenze non passate in giudicato.

Coordinamento Nazionale ATA e ITP ex EE.LL. (333/1760235)

martedì 7 ottobre 2008

INCONTRO CON IL SOTTOSEGRETARIO ON. PIZZA

RESOCONTO DELL’INCONTRO CON IL SOTTOSEGRETARIO ON. PIZZA
Lunedì 29 settembre u.s. una rappresentanza di I.T.P. , grazie all’interessamento del Vice Presidente della Regione Lazio on. Bruno Prestagiovanni (PdL), è stata ricevuta dal Sottosegretario di Stato per l’istruzione, università e ricerca on. Pizza. Il Segretario Particolare, Dott. Ezio Falini, era già informato della nostra situazione, poiché alcuni giorni prima ne aveva parlato con nostri colleghi di Giulianova. Ha ripetuto a noi quanto detto a loro: il Direttore Generale del Ministero ha incaricato l’ufficio legislativo di predisporre entro la fine del mese una nota da sottoporre all’ARAN e Organizzazioni Sindacali affinché nel prossimo contratto della scuola venga superata la questione dell’anzianità pregressa. Non appena sarà stata predisposta faremo in modo di leggerla. Sembra che ci sia la volontà politica di risolvere la questione riconoscendo totalmente l‘anzianità maturata presso l‘ente locale. Quanto alla pretesa di alcuni Provveditorati di riavere indietro le somme già versate, non sembra che si possa evitare, poiché è nella discrezionalità dei singoli Dirigenti, che devono rispondere contabilmente alla Corte dei Conti, decidere come comportarsi. La segreteria emanerà comunque una circolare “non impositiva” ove si consiglierà agli Uffici Scolastici Regionali di sospendere la restituzione delle somme percepite in attesa della prossima soluzione contrattuale. Nonostante le impressioni siano buone, esperienza docet, non abbassiamo la guardia.
Salvatore Colimegno

domenica 5 ottobre 2008

MANIFESTAZIONE CORDINAMENTO NAZIONALE

La manifestazione di novembre è indetta dal Coordinamento Nazionale ATA e ITP ex EE. LL. anche se, naturalmente, l’atteggiamento del Coordinamento è di massima apertura verso qualunque sigla sindacale voglia appoggiarci, compresi i confederali, e sarà coperta da uno sciopero che tramite lettera li inviteremo a proclamare; alcune sigle sindacali hanno già garantito il loro appoggio. E’ importante che la questione resti “calda” e che la gente non perda morale: abbiamo ancora qualche carta da giocare e ce la giocheremo; in particolare i 2 ricorsi aperti presso Corte Europea e Corte Costituzionale, anche se sul secondo, secondo me, non sono autorizzati facili entusiasmi. Quelli che ricevono questa e-mail devono cercare di mantenere i contatti a livello locale e far circolare a quante più persone possibile date e informazioni. Senza questa rete capillare non riusciremo a fare niente. Scusate se ve lo ripeto, ma l’impegno di tutti è fondamentale in un’iniziativa autorganizzata.
Saluti a tutti.Marco Damasceni.

sabato 4 ottobre 2008

Atto CameraInterrogazione a risposta scritta 4-01178 presentata da
ANTONIO DI PIETRO martedì 30 settembre 2008, seduta n.057
DI PIETRO, DONADI e DI GIUSEPPE. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.- Per sapere - premesso che: per effetto della legge n. 124 del 3 maggio 1999, oltre 70.000 lavoratori ausiliari, tecnici, amministrativi (ATA) e insegnanti tecnico-pratici (ITP) sono transitati, con effetto dal 1o gennaio del 2000, dal comparto enti locali ai ruoli dello stato; l'articolo 8 della citata legge n. 124 del 3 maggio 1999 prevede che sia riconosciuta «ai fini giuridici ed economici l'anzianità maturata presso l'ente locale di provenienza»; il decreto interministeriale 5 aprile 2001, con il quale si sono stabilite le procedure per il nuovo inquadramento, ha riconosciuto, invece, al personale citato l'anzianità corrispondente al solo trattamento economico maturato presso l'ente di provenienza (cosiddetto maturato economico), creando, in tal modo, i presupposti per un diffuso contenzioso giudiziario; nel corso degli anni successivi si sono avute numerose sentenze in primo grado e in appello, nella quasi totalità favorevoli ai lavoratori che avevano proposto i ricorsi. Inoltre, nel corso del 2005 anche la Corte di cassazione si pronunciava con una serie di sentenze, tutte ugualmente favorevoli ai lavoratori; con la legge 23 dicembre 2005, n. 266 (Legge Finanziaria 2006), il Governo Berlusconi ha ribadito con l'articolo 1, comma 218 secondo quella che è stata definita un'«interpretazione autentica» il metodo del maturato economico come sistema per il computo dell'anzianità dei lavoratori transitati, facendo salvi gli effetti delle sole sentenze definitive e bloccando l'immediata esecutività dei dispositivi giudiziari di primo e secondo grado, mortificando, in questo modo, l'operato della magistratura ed i diritti da questa riconosciuti ai lavoratori; la Corte costituzionale, con sentenza 18-26 giugno 2007, n. 234, (Gazzetta Ufficiale 4 luglio 2007, n. 26, 1a Serie speciale), ha dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 1, comma 218, sollevate in riferimento, nel complesso, agli articoli 3, 24, 36, 42, 97, 101, 102, 103, 104 e 113 della Costituzione; recentemente la Corte di Cassazione ha chiesto nuovamente l'intervento dell'Alta Corte, sollevando eccezione d'incostituzionalità del comma 218 dell'articolo 1 della Finanziaria 2006, in riferimento all'articolo 117 della Costituzione nonché all'articolo 6 della Convenzione europea per la Salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e delle Libertà Fondamentali (Cass. 22260/08), ipotizzando, peraltro, una intromissione indebita nel corretto svolgimento del procedimento giudiziario: «la parità delle parti dinanzi al giudice implica la necessità che il potere legislativo non si intrometta nell'amministrazione della giustizia allo scopo di influire sulla risoluzione della controversia o di una determinata categoria di controversie»; gli esiti della cosiddetta interpretazione autentica sono stati disastrosi dal punto di vista della tutela dei diritti dei lavoratori in particolare: (a) si è creata una disparità di trattamento economico tra lavoratori con identica anzianità e profilo professionale; (b) il danno economico si protrae per tutta la vita lavorativa, fino alla riduzione dell'importo pensionistico; (c) molti dei transitati, nel frattempo, sono sotto minaccia di dover restituire le somme percepite, provvedimento che decurterebbe oltre il sopportabile le già basse retribuzioni di questi lavoratori; ammontano probabilmente a poche migliaia i lavoratori ancora esclusi ad effetto di questa legge vessatoria dal godimento del loro diritto ad un corretto inquadramento nel contratto scuola (a tal proposito si ricorda che era stata avviata dal Ministero nel mese di giugno un'inchiesta per stabilire di quali risorse necessitasse l'inquadramento, ma, ad oggi, non se ne ha notizia); i fondi necessari al riconoscimento dell'anzianità maturata secondo il dispositivo previsto dalla legge n. 124 del 3 maggio 1999, sono stati deviati sul pagamento del salario accessorio dei residui dipendenti degli enti locali; solo per l'anno 2000 circa 114 milioni di euro sono andati in pagamento del salario accessorio: una cifra che avrebbe agevolato il corretto inquadramento di detto personale e che a suo tempo il Ministero dell'istruzione richiese che gli venisse restituita (come confermato dal documento Funzione Pubblica/CGIL, CISL, UIL dell'11 maggio 2006); un primo, parziale, intervento potrebbe intanto avvenire tramite ricompilazione da parte del Ministero dell'istruzione delle schede individuali del personale transitato dagli enti locali allo stato, con l'inserimento del salario di produttività a suo tempo trasmesso proprio dagli enti locali e non tenuto in conto dai singoli Uffici provinciali del Ministero dell'istruzione stesso -: quali siano le reali intenzioni del Governo in riferimento agli impegni presi con la legge Finanziaria per il 2008 rispetto al riesame della questione (articolo 3, comma 417), considerate che la legge che regolava il passaggio garantiva (articolo 8, comma 5) il trasferimento di fondi dagli enti locali al Ministero, contestualmente al passaggio del personale; se non si ritenga necessario intervenire abrogando il comma 218 dell'articolo 1 della legge 266/05, unico vero ostacolo alla corretta ricostruzione di carriera dei lavoratori ATA ex EE.LL. se non ritenga utile predisporre un provvedimento di blocco della riscossione delle somme dovute dai lavoratori in attesa di una risoluzione della questione, recentemente riaperta dalla citata ordinanza Cassazione 22260/08 e da un'analoga ordinanza del Tribunale di Milano sezione Lavoro depositata il 16 giugno 2008 che chiede la pronuncia dell'Alta Corte di Giustizia europea. (4-01178)